Perché si ricorre alla chirurgia estetica?

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Nel corso degli ultimi anni, richiedere l’intervento del chirurgo estetico per migliorare l’aspetto fisico, o per risolvere un problema estetico-funzionale, è diventato un fenomeno diffuso. Secondo i dati pubblicati dalle differenti associazioni che rappresentano la categoria dei chirurghi plastici estetici autorizzati, il numero delle persone che oggi ricorre al ritocchino per migliorare il proprio aspetto fisico è in costante crescita. E il trend non riguarda più solo gli Stati Uniti, ma anche l’Europa, Italia inclusa, e perfino la Cina, esclusa totalmente dal fenomeno fino a pochi anni fa.

Ma come mai questo cambiamento? Perché si ricorre così spesso alla chirurgia plastica estetica?
Le motivazioni sono le più diverse e – in alcuni casi – devono essere ricercate in profondità, partendo da un disagio psicologico e sociale della persona.
Secondo il chirurgo estetico internazionale Marco Castelli, che opera sia in Italia che a Lugano, specializzato anche nell’intervento di liposuzione – esistono due grandi categorie di pazienti; la prima è rappresentata da coloro che aspirano a migliorare nettamente il proprio aspetto fisico per sentirsi meglio, sia fisicamente che psicologicamente. In questi casi, il desiderio di migliorare è dettato soprattutto da una grande insicurezza e un forte disagio sociale, dove il difetto estetico diventa ostacolo nella vita di tutti i giorni. È il caso – ad esempio – delle persone che hanno un naso troppo pronunciato o caratterizzato da una forma asimmetrica, oppure delle pazienti che hanno le cosiddette “orecchie a sventola”, in cui il problema estetico sfocia in un disagio psicologico oltre che fisico.
“La seconda categoria – ha commentato Castelli – è rappresentata da donne over 40, che desiderano fortemente migliorare il proprio aspetto, ma soprattutto rallentare i segni dell’invecchiamento o – nei casi più particolari – cancellare dal viso e dal corpo ciò che il tempo lascia sulla pelle”.

Tuttavia, accanto a questi fenomeni sopra descritti, esiste anche un nuovo mondo fatti di ventenni, che – a colpi di selfie e video via smartphone – condividono le loro immagini non solo con i coetanei, ma con il mondo intero.
L’obiettivo è naturalmente farsi vedere, lasciare un’impronta di sé in una realtà sempre più liquida e – allo stesso tempo – frammentata e ciò fa ovviamente sorgere l’esigenza di migliorare continuamente il proprio aspetto, che diventa un vero e proprio oggetto di culto e ragione di esistenza. È il caso di Mian Duo, una ragazza cinese di venti anni, che – secondo quanto riferito dal South China Morning Post – pur considerandosi abbastanza carina, desiderava diventare bella e affascinante come i suoi idoli della televisione. Così,  tre anni fa – guadagnati i primi soldi – è andata in Corea del Sud per rifarsi gli zigomi e cambiare così l’aspetto del proprio viso in modo radicale.
Da allora, la ragazza si è sottoposta ad altri interventi di chirurgia e medicina estetica per poi condividere le sue foto su SoYoung, un popolare social network cinese, dove Mian ha condiviso già più di 400 foto senza rivelare mai il suo vero nome (per paura che i genitori lontani possano scoprire cosa stia facendo con il suo viso e il suo corpo).

“Come chirurgo – ha aggiunto Castelli – ricevo spesso dalle pazienti richieste esagerate, che naturalmente sconsiglio perché risulterebbero completamente innaturali e patetiche una volta realizzate. Nella maggior parte dei casi le pazienti che fanno queste richieste nascondono un forte disagio interiore, che sfocia in una richiesta di aiuto rivolta al chirurgo. In questi casi è sempre opportuno consigliare correttamente la persona, magari suggerendo anche un consulto psicologico e indicando l’intervento più adatto alla sua fisionomia e al suo aspetto originario. Per questo, il momento più importante dell’iter operatorio resta la fase iniziale, ovvero la visita conoscitiva tra chirurgo e paziente, in cui si mostrano le carte in tavola”.