I compiti e il “malfunzionamento” dell’intestino

L’intestino è uno degli organi fondamentali del corpo umano. A lui è deputata la funzione di espulsione delle scorie della digestione, funzione che viene assolta con la defecazione. Tuttavia, l’organo ha anche il compito di prelevare le sostanze nutritive dagli alimenti ingeriti durante i pasti, sostanze che, in seguito, entreranno in circolo nel nostro sangue.

Le funzionalità dell’intestino rischiano però di essere compromesse dall’ingestione di alimenti particolari. È il caso di cibi e pietanze contenenti glutine, complesso proteico contenuto in diversi cereali.

Una delle particolarità del glutine è data dall’insolubilità all’interno di un ambiente acquoso. Dal punto di vista alimentare, però, il glutine è noto per gli effetti negativi provocati nei confronti dell’intestino.

Le persone che soffrono di intestino irritabile hanno la necessità di tenere sotto controllo l’assunzione di glutine, poiché la proteina, come detto, può avere effetti indesiderati sulla corretta funzionalità dell’organo.

Ma cosa accade quando una persona che soffre di irritabilità dell’intestino, sia essa celiaca o meno, assimila alimenti contenenti glutine?

Glutine e intestino: gli effetti della proteina sull’irritabilità dell’organo

Chi assume alimenti contenenti glutine potrà osservare effetti negativi sulle condizioni e sulle funzionalità dell’intestino. Ciò vale in particolar modo per coloro che soffrono di irritabilità, così come enunciato in precedenza.

Raggiunto l’intestino, il glutine produce effetti negativi nei confronti della barriera che, presente all’interno dell’organo, ha il compito di proteggere l’organismo dall’ingresso di sostanze tossiche direttamente nel sangue.

Abbiamo visto come l’intestino abbia il compito di assimilare le sostanze derivanti dall’assunzione degli alimenti ingeriti; ebbene, il glutine può comportare problemi alle parti dell’intestino deputate all’assimilazione.

Chi soffre di celiachia, ossia di infiammazione cronica dell’intestino tenue, è tenuto a stare alla larga da qualsiasi alimento contenente glutine, poiché l’ingestione di cibi di tale tipologia può provocare diarrea, perdita di peso e altri problemi di natura intestinale.

Benché non siano ancora chiare le cause che portano a un iper irritabilità dell’intestino, sembra evidente che l’assunzione di alimenti contenenti glutine non faccia altro che peggiorare la situazione, con l’insorgenza dei sintomi enunciati precedentemente.

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L’assunzione di alimenti senza glutine

L’irritabilità dell’intestino, dunque, sembrerebbe essere un problema in grado di interessare non soltanto i celiaci, ma anche chi non soffre di celiachia effettivamente diagnosticata.

Ma cosa comporta, nel dettaglio, assumere alimenti senza glutine?

In primis, si potrà definitivamente dire addio alla cronicità dell’infiammazione all’intestino tenue. Va detto che un’infiammazione saltuaria possa ugualmente essere provocata dall’ingestione di altre tipologie di alimenti, pur non contenenti glutine, ma è certo che eliminando la proteina si avrà un netto miglioramento delle condizioni funzionali dell’organo.

Acquistare e consumare prodotti senza glutine deve quindi diventare un’abitudine, un comportamento da attuare con regolarità, in modo tale da evitare di andare incontro ai problemi descritti.

Ma di quali prodotti stiamo parlando?

Sul mercato è possibile acquistare diverse tipologie di alimenti senza glutine. Si pensi, ad esempio, ai panificati, ossia qualsiasi prodotto con impasto a base di pane e simili (es.: cracker, grissini, ecc…).

L’assenza di glutine può essere riscontrata anche in surgelati o riso, pasta e cereali lavorati appositamente per l’eliminazione della proteina.