Divorzio internazionale: le differenze con la separazione e come ottenerlo

Il tema del divorzio internazionale è piuttosto complesso e fa riferimento a due sposi, coniugi o componenti di una coppia di fatto, che hanno nazionalità differenti. Spesso e volentieri c’è la necessità di ottenere una sentenza di divorzio che, anche se pronunciata all’estero, possa essere efficace pure per l’ordinamento e il diritto di famiglia italiano. Oppure ci si trova nelle condizioni di dover procedere a cercare un buon avvocato per il divorzio da coniuge irreperibile perché si è trasferito nel suo paese di provenienza.

Ecco cosa fare per il decreto di divorzio da coniuge residente all’estero, o per il divorzio da cittadino italiano residente all’estero e i documenti necessari

Per ottenere il divorzio internazionale uno dei primi passaggi è quello di capire quale sia il giudice competente a cui i coniugi devono presentare la domanda di divorzio: prima di fare ciò, però, è fondamentale conoscere quale debba essere la legislazione da applicare al caso in concreto, con l’aiuto di un professionista legale in grado di assistere nella procedura di separazione dei coniugi italiani residenti all’estero, per la separazione tra cittadino italiano e straniero e per il successivo divorzio internazionale.

Il divorzio breve anche per i coniugi residenti all’estero

Il fatto che i coniugi che vivono entro i confini UE abbiano la possibilità di scegliere la legge che debba essere applicata al divorzio, consente anche di poter sfruttare quello che viene chiamato divorzio breve. In poche parole, lo scioglimento del matrimonio può essere ottenuto anche senza aver in precedenza effettuato la separazione dei coniugi italiani residenti all’estero. Molto semplicemente, marito e moglie possono sfruttare una delle leggi che sono applicabili e che può essere più vantaggiosa in relazione al caso concreto, sfruttando il fatto che la disciplina scelta non comporti necessariamente di svolgere la separazione tra cittadino italiano e straniero prima del divorzio.

Il divorzio di cittadini stranieri residenti in Italia

I cittadini stranieri che risiedono abitualmente sul territorio italiano, in base a quanto è previsto dalla normativa approvata a livello europeo, dovranno sfruttare l’apposita procedura prevista per la separazione piuttosto che per il divorzio entro i confini italiani. Un iter che ricalca in tutto e per tutto quello previsto per i cittadini italiani: infatti, la procedura potrà essere quella di separazione e divorzio giudiziali oppure quella di separazione consensuale o, ancora, quella di divorzio congiunto. Tutti i criteri per individuare il foro ovvero il Tribunale competente per i cittadini stranieri che vogliono divorziare o separarsi in Italia sono previsti sempre dal Regolamento UE 2201 del 2003, che pone in alternativa il criterio del territorio, relativo a casi ben specifici, e quello della cittadinanza comune tra i coniugi. Qualora si parlasse di residenti in Irlanda o nel Regno Unito, allora è più giusto fare riferimento al domicilio.

Quando manca l’intesa tra i coniugi per quanto riguarda la scelta della legge applicabile, ecco che il regime patrimoniale viene stabilito in base alla legge della prima residenza abituale dei coniugi in seguito al termine del matrimonio, alla legge della cittadinanza comune dei coniugi all’atto del matrimonio oppure alla legge con cui la coppia presenta il collegamento più stretto all’atto del matrimonio. Sia la procedura di separazione che quella di divorzio di cittadini che risiedono all’estero, devono sottostare alla legge sul divorzio italiana, ma anche alle norme elaborate dall’UE e dai vari Trattati internazionali. Capita piuttosto di frequente che gli italiani che sono espatriati possono presentare di fronte al giudice italiano un procedimento per la separazione, piuttosto che per il divorzio, che può avvenire in via contenziosa, ovvero quando manca l’accordo con il coniuge, ovvero in via consensuale.

La legge italiana è conveniente da applicare nei confronti della suddivisione del patrimonio per un cittadino italiano che risiede all’estero in un gran numero di occasioni. Nello specifico è conveniente se il coniuge accoglie nel suo patrimonio degli asset ereditari, oltre che vari tipi di beni che sono stati ricevuti o comprati prima del matrimonio che, secondo quanto previsto dalla legge italiana, non sono compresi nella comunione e su cui l’ex coniuge non ha la possibilità di rivalersi.

Che documenti servono per il divorzio da coniuge italiano residente all’estero?

Tra i documenti che servono troviamo i certificati di residenza e lo stato di famiglia, la copia dell’atto integrale di matrimonio, la copia autentica del verbale relativo all’accordo di separazione consensuale e il correlato decreto di omologa, oppure la copia autentica della sentenza di separazione giudiziale e la correlata attestazione che la sentenza sia già passata in giudicato.

I matrimoni all’estero sono validi in Italia?

In base alla legge che ha riformato e innovato il sistema di diritto internazionale privato in Italia, la validità dei matrimoni all’estero è regolata in modo estremamente preciso e particolareggiato, enucleando anche i requisiti da rispettare per poter considerare tale vincolo come legale. È ovvio che si parla di matrimonio all’estero quando la residenza abituale dei coniugi non è fissata sul territorio italiano.