Come viene gestito l’oro usato dai compro oro

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I punti vendita compro oro sono i principali interlocutori di tutti coloro intendano cedere i propri gioielli, realizzare una corretta quotazione del proprio oro usato e ricavarne un guadagno, per eventuale scelta o esigenza. Si tratta di esercizi commerciali ormai sparsi in tutta Italia, che talvolta svolgono questo servizio pur non essendo interamente dedicati allo scopo della compravendita oro con un privato. Non è raro che sia possibile vendere oro anche all’interno di gioiellerie cosiddette “classiche” che tuttavia acquistano anche oro usato o argento usato.

In molti articoli nel web è possibile appurare come effettivamente avvenga la vendita dei propri gioielli in tutte le sue fasi. Cosa succede tuttavia dal momento in cui gli oggetti cambiano “fisicamente” proprietario in poi? In altre parole, come gestiscono l’oro usato i titolari dei compro oro?

Prima fase: lavorazione dell’oro

In primo luogo ogni compro oro ha diverse possibilità di gestione dei gioielli, una volta acquistati. Tali differenze si basano anche e soprattutto sulla tipologia di struttura del compro oro stesso. Teniamo presente, infatti, che la prima operazione tipica è la fusione dell’oro usato. I referenti del punto vendita generalmente portano quindi i gioielli acquistati presso un Banco Metalli, il cosiddetto “grossista” del settore, che li acquisterà e provvederà alla fusione.

Non di rado, soprattutto negli ultimi anni, anche i punti vendita compro oro stessi posseggono macchinari atti alla fusione. In questo caso la procedura è la medesima ma viene svolta internamente. Questo implica chiaramente che il margine di guadagno dell’esercente non si concretizzerà nella vendita del prodotto al Banco Metalli, ma nella rivendita diretta.

L’oro viene quasi sempre fuso, questo perché l’operazione consente di sfruttare il prezioso metallo al fine di realizzare nuove lavorazioni ex novo, e proporlo in vendita come qualsiasi altro gioiello appena uscito dalla fabbrica. Spesso la fusione è anche un’operazione necessaria, perché di fatto permette di “annullare” eventuali difetti o problematiche legate all’usura, tipiche dei gioielli usati.

Seconda fase: la vendita dei gioielli

Una volta realizzati i nuovi prodotti, il compro oro provvederà a rimetterli in vendita, consegnando di fatto gioielli nuovi di zecca al mercato globale. Quasi tutti i compro oro fanno vendita diretta, solo alcuni si affidano ad intermediari (ossia cedono il prodotto a rivenditori al dettaglio).

Alcune volte può capitare che il compro oro decida di rimettere in vendita un gioiello senza fonderlo. Ciò può rappresentare una scelta valida in caso di gioielli dall’estetica particolarmente apprezzabile e non recanti particolari problematiche relative all’usura.

Qualunque sia l’operazione intermedia che porta nuovamente il gioiello in vetrina, sulla base di tutte le fasi il compro oro dovrà calcolare un margine di guadagno per il suo esercizio: esso sarà calcolato nella cessione al grossista o nella prezzatura del gioiello ricondizionato e rimesso in vendita, non è importante.

Quel che conta è che, come per molti altri settori commerciali, il punto vendita si attenga a proporre una corretta quotazione dell’oro usato con  prezzi in linea con le direttive commerciali della concorrenzialità, al fine di non incorrere in sanzioni anche piuttosto salate, inasprite dall’aumentare recente dei controlli in questo particolare settore commerciale.