Salute e Benessere, l’importanza delle piastrine

piastrine-nel-sangue_

Benessere, salute, mantenimento di un equilibrio fisico. Tutto dipende da una serie di fattori correlati che agiscono ognuno svolgendo il suo compito ma in cooperazione per mantenere l’organismo sano, anche le piastrine svolgono un compito importante. Oggi ci concentreremo su di esse.

La struttura e il funzionamento delle piastrine

La struttura delle piastrine è molto complessa, si sostiene che sia complessa perché si lega al modo in cui le piastrine agiscono.

Queste si attivano solamente in risposta a precisi e determinati stimoli se così non fosse, l’aggregazione tra loro in circostanze che non sono prevalentemente necessarie, o nel caso in cui vi sia un difetto al momento del bisogno, potrebbe avere conseguenze molto gravi per l’intero organismo, ovvero:

Visto che una errata coagulazione del sangue svolge un ruolo di rilevante importanza nella nascita degli ictus e degli infarti cardiaci, i meccanismi biologici che la controllano sono ad oggi ancora oggetto di numerosi studi.

Le piastrine risultano essere sempre presenti in circolo, ma la loro attivazione si verifica soltanto quando vi è un danno alle pareti del sistema circolatorio.

La struttura, la forma e il volume delle piastrine, cambiano in modo profondo a seconda del grado e dello stadio di attività. Nella loro forma inattiva, le piastrine sono costituite da una parte più cerea definita come: ialomero, e da una parte centrale maggiormente rifrangente definita come: cromomero, carica di granuli che contengono proteine della coagulazione e citochine.

La membrana cellulare ha molte molecole di tipo proteico e anche delle glicoproteine, che svolgono la funzione di recettori andando a regolare l’interazione della piastrina con l’ambiente attorno attraverso un processo di adesione e aggregazione.

La coagulazione e le piastrine

Le piastrine sono solo alcuni dei diversi “attori” che svolgono una parte nel processo di coagulazione. A seguito di una lesione di un vaso sanguigno, il rilascio di talune sostanze chimiche da parte delle cellule endoteliali, assieme all’esposizione del collagene della parete danneggiata, vanno a determinare l’attivazione delle piastrine. Nel caso di valori al di sotto della norma (al link che segue trovi un interessante articolo per saperne di più sulle conseguenze delle piastrine basse), possono compromettere l’equilibrio del meccanismo stesso.

Le piastrine vanno ad aderire in modo veloce al collagene esposto nella parete danneggiata in quello che viene definito come fenomeno di adesione piastrinica, e si attivano rilasciando sostanze definite come citochine nelle zone della lesione. Questi fattori caldeggiano l’attivazione e l’associazione di altre piastrine, che aggregandosi a loro volta, formano un tappo fragile, definito come trombo bianco in aggiunta, contribuiscono a rinforzare la vasocostrizione locale precedentemente sviluppatasi dalle sostanze paracrine, rilasciate dall’endotelio lesionato al fine di diminuire il flusso e la pressione ematica.

Tutte e due le reazioni evidenziate vengono mediate dal rilascio delle sostanze contenute all’interno di alcuni granuli piastrinici, quali:

  • La serotonina
  • Il calcio
  • L’ADP

L’ attore attivante le piastrine è definito con l’acronimo di PAF

Il PAF va ad innescare una strada di segnalazione che tramuta i fosfolipidi della membrana piastrinica in trombossano A2, quest’ultimo svolge un’ azione vasocostrittrice e favorisce l’aggregazione delle piastrine.

Conclusione

Le piastrine sono molto fragili, bastano infatti pochi secondi successivi alla ferita riportata in un vaso che queste si vanno aggregando e si rompono, liberando nel sangue il contenuto dei loro granuli e favorendo la formazione del coagulo.