La solitudine può anche essere un momento di crescita

A volte stare da soli, o ancora peggio soffrire di solitudine, è una cosa che accade contro la nostra volontà.
Magari vorremmo vivere circondati di amici, oppure sogniamo di conquistare quella tale persona per un rapporto di coppia stabile e felice, o ci piacerebbe avere successo nel lavoro ed essere empatici con i colleghi.

Ci sono fasi della vita dove può soffrire di solitudine, come nel caso di chi si presta ad arrivare ai fatidici 80 anni, ma ci sono anche persone che la solitudine la scelgono, la vivono, la cercano.

La solitudine infatti, se presa per il verso giusto, può essere vista con positività, è un opportunità di crescita interiore.

Sappiamo che l’uomo è nato per vivere in gruppo, per creare relazioni, ma non tutti hanno la forza necessaria per superare alcuni disagi, turbamenti, problemi che la vita ci pone davanti, mentre altre persone preferiscono isolarsi perché gli sta bene così.

Due tipi di solitudine

Ecco allora che esistono due tipi di solitudine, quella in cui ci si sente soli e quella in cui ci si isola.
Una bella differenza, perché se la prima è imposta (dalla società), la seconda è invece una scelta.

Ecco, quando la solitudine diventa una scelta, è voluta ed accettata, allora diventa positiva, è fonte di forza di spirito, di voglia di conoscere se stessi, e anche sintomo di grande intelligenza e creatività.
Solitamente, infatti, le persone che scelgono di stare in disparte sono creative, come ad esempio molti artisti. oppure sono persone dedite ad un progetto e non vogliono distrazioni.

Fin da ragazzini in alcuni campi estivi esiste l’abitudine di dedicare mezza giornata ad un attività particolare chiamata “deserto“, che consiste nel cercarsi un angolino in mezzo alla natura e stare in solitudine per qualche ora, a pensare a se stessi, al proprio passato ed al proprio futuro, a rimuginare su cosa si è fatto, su chi si è su chi si vuole diventare.

Questo processo si chiama introspezione, un modo per conoscerci dentro, in maniera intima, ci aiuta a conoscerci meglio, a trovare quelle sfaccettature che neanche noi sapevamo di avere, ci aiuta a crescere.

Solitudine e positività

Molti studiosi etichettano la solitudine come un qualcosa di negativo, come fonte di ansia e depressione o anche di patologie mediche più serie, ma in realtà questa è solo la visione negativa della solitudine.
Come abbiamo visto poc’anzi, la solitudine può anche essere positiva, soprattutto quando è una scelta voluta.

Chi sceglie di stare da solo con se stesso denota una grande forza d’animo, non ha paura, non dipende dagli altri e vuole conoscere meglio la propria interiorità, ma al tempo stesso è una persona molto creativa, ha pochi amici ma buoni, perché anche quelli vanno scelti.

Le persone che scelgono la solitudine sono persone positive, ed un po’ alla volta sempre più medici e studiosi sono arrivati a sottolinearne l’importanza, perché ogni tanto stare in solitudine è motivo di crescita personale, è un allenamento per la nostra anima, ci rende più forti.

Secondo Jack Fong, sociologo americano, stare da soli può non solo essere utile per un confronto interiore, ma anche per capire quali sono gli “elementi tossici” della nostra quotidianità.

Di conseguenza possiamo capire di cosa abbiamo veramente bisogno e cosa no, sradicando quindi le cattive abitudini ed allontanando chi “non ci fa bene”.

Quando ci si abitua alla solitudine si scoprono di essa i lati migliori, si impara ad essere soddisfatti di se stessi, di quel che si è fatto.
La solitudine è positiva anche per chi vuole raggiungere un obiettivo importante, perché ci si focalizza meglio, non si hanno distrazioni di sorta, ci si può impegnare con maggiori risultati.

Attenzione però, per essere veramente “fonte di benessere”, la solitudine deve anch’essa seguire delle regole:

  • Deve essere una libera scelta
  • Bisogna saper gestire le proprie emozioni
  • Bisogna saper mantenere le relazioni importanti

In sintesi, isolarsi può essere fonte di benessere, ma bisogna avere le capacità di apprezzare il tempo in solitudine non bisogna aver paura di guardarsi dentro.