Impianto fotovoltaico a terra: chi può farlo e quanto costa

Negli ultimi 20 anni, anche nel nostro Paese, si è assistito ad un vero e proprio “boom” dei pannelli solari e degli impianti fotovoltaici a terra su terreno agricolo.

Tale condizione è dovuta soprattutto al fatto che il cosiddetto “Conto energia”, ovvero il sistema che permette di ottenere una remunerazione in base ad ogni kilowatt di energia prodotto attraverso il fotovoltaico, era piuttosto generoso, almeno fino a qualche anno fa.

Questo permetteva a coloro che sostenevano una spesa per l’installazione di un impianto fotovoltaico a terra, di recuperare l’investimento sostenuto in breve tempo e di poter contare su una rendita annuale considerevole.

Questa “facilità” di guadagno, come era inevitabile, ha suscitato una serie di polemiche, basate soprattutto sulla questione etica relativa all’utilizzo dei terreni agricoli per fini di guadagno e non per consentire coltivazioni che possono contribuire a far scendere il prezzo di materie di prima necessità come verdure e ortaggi sul mercato.

Ecco che nel 2013, il Conto Energia viene chiuso. La domanda che anche il sito specialistico terrenifotovoltaico.com si pone è la seguente : ha ancora senso installare un impianto fotovoltaico nel proprio terreno agricolo?

Impianto fotovoltaico a terra : conviene davvero?

Prima di comprendere in maniera più esauriente se la realizzazione di un impianto fotovoltaico a terra sia ancora conveniente nel 2020, è importante fare una distinzione di base : qual è lo scopo di tale impianto?

Nel caso si desideri alimentare di energia la propria fabbrica o la propria abitazione, può ancora essere un buon affare decidere di installare dei pannelli solari a terra; per fare un esempio pratico, possiamo dire che un impianto da 6KWp, richiede una spesa di 10000 euro ed è in grado di fornire l’energia sufficiente per un nucleo familiare di 6 o 7 persone. E’ necessario, in questo caso, avere un’area di circa 50 mq che non risulti ombreggiata in cui installare i pannelli solari.

Alcune persone potrebbero avere l’esigenza di installare un impianto fotovoltaico in un piccolo appezzamento di terreno (come un orto casalingo) o nelle vicinanze di una abitazione secondaria localizzata in una zona dove la corrente non arriva (pensiamo ad una baita in montagna). In questo caso, l’installazione comporterebbe anche il costo per delle batterie di stoccaggio dell’elettricità che, di fatto, potrebbe essere usata per alimentare ciò che deve essere alimentato. Questa accezione, viene chiamata “fotovoltaico con accumulo”.

Per coloro che invece possiedono un appezzamento di terreno lontano dalla propria fabbrica o dalla propria abitazione, il discorso si fa più complesso. Sorge infatti la questione dell’utilizzo finale dell’energia prodotta che, di fatto, non sarebbe sfruttata direttamente dal proprietario dell’impianto. Si verifica, dunque, il caso in cui l’energia prodotta deve essere necessariamente venduta.

Attualmente, esistono in Italia circa 28000 impianti fotovoltaici su terreno agricolo dislocati soprattutto nel Nord Italia per una potenza complessiva di circa 2600 MW; il guadagno che è possibile ottenere per l’energia prodotta con i pannelli solari è variabile da Regione a Regione. Tendenzialmente, i prezzi oscillano tra i 57 e i 75 €/Mwh.