Birra Belga: Storia, tradizione e gusto

Tra le birre più bevute al mondo troviamo sicuramente la birra belga.

Il Belgio è infatti conosciuto come la patria della birra vantando tradizioni secolari nella produzione della bevanda bionda e tanti stili diversi.

Ogni aspetto della produzione viene trattato con la massima attenzione fino ad arrivare allo sviluppo di tecniche e competenze specifiche per la realizzazione della birra perfetta.

Ma come si chiama la birra belga? E com’è nata?

Partiamo subito con una full immersion alla scoperta della birra artigianale belga per rispondere a queste e ad altre domande.

 Birra belga: storia

 La storia della birra belga, conosciuta come Belgian ale, è davvero antichissima, veniva infatti prodotta già in epoca romana. In quel periodo però anziché utilizzare il luppolo veniva adoperata una miscela di erbe aromatiche unita a conservanti dal nome “Gruit”.

Furono poi i monasteri che nel medioevo andarono a perfezionarne la produzione ed introdurre il luppolo.

Nel 1364 l’imperatore Carlo IV introdusse con la legge “Novus Modus Fermentandi Cerevisiam” con la quale regolarizzò l’utilizzo del luppolo.

Così le regioni orientali sotto l’impero iniziarono a produrre birre luppolate, mentre le regioni occidentali le birre Flemish Red Ale.

Durante il corso della storia, soprattutto con le due guerre mondiali, i monasteri vennero distrutti o chiusi, mettendo un freno alla produzione della birra.

Fu soltanto negli anni ‘70 che ci fu una vera e propria riscoperta della tradizione birraia belga.

 Qual è la tradizione belga nella produzione di birra?

 La tradizione belga prevede che questa birra sia ad alta fermentazione e corposa con sentori fruttati e speziati.

Le due caratteristiche principale che deve avere sono:

  • la prevalenza di lievito rispetto alle quantità di malto e luppolo;
  • l’aggiunta di alcuni ingredienti del tutto inusuali;

Le principali fermentazioni utilizzate sono due:

  1. alta fermentazione: con l’utilizzo del lievito Saccharomyces cerevisiae, per una birra dal sapore fruttato e speziato, conosciuta come Belgian ale;
  2. fermentazione spontanea: avviene all’aria aperta con lieviti spontanei definiti “selvaggi” e batteri di altra natura, per una birra di nicchia dal sapore più acido e l’odore pungente; 

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Quante sono le birre belghe?

 Per gli estimatori della birra il Belgio è un vero e proprio paradiso e tutto ciò è confermato dal fatto che dal 2016 la cultura della birra belga è entrata ufficialmente nell’elenco del patrimonio dell’UNESCO.

In questo paradiso troviamo oltre 1500 varietà di birra, ma quali sono le migliori birre belghe?

Sicuramente troviamo:

  • Affligem blonde: la birra belga bionda per eccellenza, dal tono fruttato, gustosa e liscia dall’ottimo contrasto dolce/amaro;
  • Duvel: forte e gustosa, dal carattere fruttato che ricorda il sapore dell’arancia. Nonostante l’alta gradazione (8,5%) resta delicata al palato e si presta per accompagnare piatti a base di pesce;
  • Chimay Blu: birra scura trappista dai sentori di caramello, toffee e cioccolato. È una birra che nel corso degli anni matura, in un certo senso si “ammorbidisce” e diventa più dolce, quasi somigliante al vino;
  • Kwak: dal colore ambrato ha un sapore che ricorda il caramello e rilascia sentori di castagno, biscotti e miele;
  • Westmalle Tripel: prodotta vicino ad Anversa tra le mura dell’Abbazia di Nostra Signora del Sacro Cuore, è ricca di aromi fruttati come pera e pesca e presenta un tocco speziato, e alla fine lascia al palato un gusto di amaretto e mandorla. Questa birra rappresenta a pieno il perfetto equilibrio tra corposità e morbidezza;