Cos’è l’alopecia androgenetica? Le cause e i possibili rimedi

alopecia

L’alopecia androgenetica è una comune forma di perdita di capelli, che si può presentare sia negli uomini che nelle donne. Negli uomini questa condizione è nota anche come calvizie maschile e la caduta avviene secondo un modello ben definito, partendo dalle tempie; nel corso del tempo, l’attaccatura dei capelli retrocede fino a prendere la caratteristica forma a “M”, i capelli si assottigliano (soprattutto nella parte alta della testa) e può progredire fino alla calvizie parziale o completa.

Il modello di perdita di capelli nelle donne è diverso da quello maschile: nelle donne, infatti, i capelli diventano più sottili su tutta la testa, e l’attaccatura dei capelli non retrocede e raramente può portare alla calvizie totale.

Sono molti i fattori genetici ed ambientali che possono giocare un ruolo nello sviluppo dell’alopecia androgenetica. Da decenni vengono studiati i fattori di rischio che possono contribuire a questa condizione, ma ancora non esistono risposte univoche. I ricercatori hanno determinato che questa forma di perdita di capelli è legata agli ormoni androgeni, in particolare uno, chiamato diidrotestosterone. Gli ormoni androgeni sono importanti per il normale sviluppo sessuale maschile, sia prima della nascita che durante la pubertà; essi hanno anche altre importanti funzioni, sia per le donne che negli uomini, come, ad esempio, la regolazione della crescita dei capelli e del desiderio sessuale.

La crescita dei capelli inizia sotto la pelle in strutture chiamate follicoli. Ogni ciocca di capelli cresce normalmente da 2 a 6 anni, dopodiché entra in una fase di riposo che dura diversi mesi, per poi cadere. Il ciclo ricomincia quando, nel follicolo, comincia a crescere un nuovo capello. L’aumento dei livelli di ormoni androgeni nei follicoli piliferi possono portare ad un ciclo più breve di crescita del capello con una consequenziale nascita di capelli più corti e più sottili: questo processo di crescita di ciocche nuove dove è avvenuta la normale caduta, a causa di un aumento degli ormoni androgeni, avviene con ritardo rispetto ai tempi naturali e questo accelera la comparsa dei vari tipi di calvizie.

Esistono diversi rimedi, alcuni chirurgici, altri non chirurgici, per risolvere il problema dell’alopecia androgenetica: uno dei meno aggressivi è la tricopigmentazione (o tatuaggio dei capelli) che consiste nell’iniettare microscopici pigmenti di colore nelle zone da trattare, rendendo così il cuoio capelluto omogeneo all’aspetto. Questo tipo di trattamento utilizza pigmenti che, a seconda della fisicità del paziente, viene assorbito ed espulso dall’organismo (in linea di massima il pigmento viene eliminato entro i 2 anni), dando la possibilità al soggetto di sottoporsi nuovamente al trattamento o di scegliere strade alternative.

In sintesi, anche se ancora non è stata trovata una cura per questa patologia, oggi è possibile scegliere come agire: la tricopigmentazione o il più tradizionale trapianto di capelli sono tutte strade percorribili a seconda delle proprie esigenze, l’importante è ponderare bene i risultati che si vogliono ottenere e la durata degli stessi.